Naspi e dimissioni per giusta causa per errato inquadramento
- 17 Luglio 2024
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Ha diritto alla NASPI il dipendente che si dimette per giusta causa stante il mancato riconoscimento del superiore inquadramento anche a seguito di un accordo sindacale successivo alle dimissioni. Questo quanto affermato dal Tribunale di Milano con la sentenza n.2195 del 24/6/24 che ha sancito molteplici ed interessanti principi:
Il mancato riconoscimento della superiore qualifica integra un’ipotesi di giusta causa delle dimissioni. Le ipotesi di giusta causa, che come tali determinano uno stato di disoccupazione involontario necessario per beneficare dell’indennità, non sono tassative, bensì costituiscono una categoria aperta a ipotesi atipiche, sicchè non sono solo quelle previste dalla Circolare INPS n.92/1995 (oltre che dalla circolare INSP 94/2015). Un accordo di conciliazione stragiudiziale sottoscritto tra l’interessato e il datore di lavoro, successivo alle dimissioni rassegnate dal dipendente, non vale ad escludere la giusta causa delle dimissioni già rassegnate. Resta il fatto che il dipendente deve fare causa all'Inps se questo nega il diritto alla naspi e prima della sentenza resta senza indennità.