Licenziamento per GMO del dirigente durante l'emergenza COVID

Licenziamento per GMO del dirigente durante l'emergenza COVID

  • 11 Giugno 2024
  • Pubblicazioni
Con riferimento al ricorso promosso da un dirigente licenziato nell'ambito di un complessivo ridimensionamento del personale, la Corte di Cassazione con l'Ordinanza n. 15025 del 29 maggio 2024 ha sospeso il giudizio in corso, investendo la Consulta della questione di legittimità costituzionale della normativa approvata e attuata durante il periodo di emergenza sanitaria, di cui all'art. 14, co.2 del D.L. n. 104/2020, a fronte della previsione di parità di trattamento di cui all'art. 3 della Costituzione. In particolare, con riferimento al c.d. "blocco dei licenziamenti" operante durante il periodo pandemico, la Suprema Corte ravvisa profili di incompatibilità con il dettato costituzionale, ove tale divieto trova applicazione nei confronti delle figure dirigenziali esclusivamente con riguardo al regime di licenziamento collettivo, escludendo invece i casi di licenziamento individuale per ragioni oggettive. Mentre per i dipendenti non dirigenti, la tutela è a tutto tondo, investendo il divieto sia i licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo che quelli collettivi, per i dipendenti dirigenti la tutela offerta è soltanto parziale, riguardando i soli licenziamenti collettivi. Tale asimmetria di trattamento, è frutto di una vera e propria lacuna normativa, alla quale non è possibile ovviare mediante interpretazione estensiva ed analogica.