Lavoratore e convivente inserito nell’azienda del compagno

Lavoratore e convivente inserito nell’azienda del compagno

  • 10 Giugno 2024
  • Pubblicazioni
Secondo la Cassazione (ordinanza dell'11 aprile 2024 n. 9778), l’attività lavorativa e di assistenza svolta in favore del convivente “more uxorio” di regola è espressione dei vincoli di solidarietà ed affettività di fatto esistenti, ma può concretizzarsi anche in forme di lavoro subordinato quanto vi sia un’etero-direzione della prestazione lavorativa, che non deve estrinsecarsi necessariamente in ordini specifici e dettagliati, essendo sufficiente a sostanziare la natura subordinata del rapporto di lavoro il pieno e stabile inserimento di un convivente nella organizzazione di lavoro dell’altro. Nel caso deciso una lavoratrice ha ottenuto l’l’accertamento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze del suo convivente e conseguente condanna di quest’ultimo al pagamento delle retribuzioni nonché al risarcimento del danno da omessa contribuzione. In base alle testimonianze assunte, era stato provato lo stabile inserimento nell’organizzazione aziendale della donna, che si era quotidianamente occupata della gestione amministrativa e contabile dell’impresa del compagno, aveva intrattenuto rapporti con clienti e fornitori ed era presente negli orari di apertura al pubblico; l’attività è stata considerata di intensità tale da precluderle lo svolgimento di autonoma attività lavorativa.