Certificazione parità di genere: opportunità ed agevolazioni

Certificazione parità di genere: opportunità ed agevolazioni

  • 28 Novembre 2023
  • Pubblicazioni
Nel contesto di una trasformazione dell’impresa sempre più sociale, si inserisce, tra le tante, la necessità di sentire come propria la parità di genere, quale principio fondamentale di una buona governance aziendale. Richiamata dall’agenda 2030 come obbiettivo di sostenibilità sociale, collegabile ad altri strumenti che si dovranno, obbligatoriamente o meno, utilizzare (basti pensare al prossimo obbligo in tema di whistleblowing) la parità di genere sta assumendo sempre più un aspetto identitario aziendale, oltre che rappresentare un fattore di migliore competitività. Per aiutare le organizzazioni a raggiungere questo obiettivo è nata la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 che definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere nelle organizzazioni e propone un insieme di indicatori prestazionali (KPI) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni. La normativa individua sei aree di valutazione per le differenti variabili che influenzano la parità di genere nelle organizzazioni, ciascuna contraddistinta da un peso percentuale, per un totale di 100 tra le differenti aree. Si tratta di un insieme di indicatori, di natura qualitativa e quantitativa, che permettono sia di monitorare e valutare il grado di maturità aziendale che di programmare attività strategiche nell’ottica del miglioramento continuo dei processi aziendali. Le aree di valutazione sono le seguenti:

Cultura e Strategia (15%): verificare che i principi di inclusione e parità di genere siano integrati nella visione, nelle finalità e nei valori dell'organizzazione e che siano comunicati e condivisi con tutti gli stakeholder interni ed esterni.
Governance (15%): verificare la presenza equilibrata dei generi negli organi di indirizzo e controllo dell'organizzazione e la promozione di una leadership inclusiva e partecipativa.
Processi HR (10%): verificare che tutti gli stadi del ciclo di vita di una risorsa nell'organizzazione siano basati sui principi di inclusione e rispetto della diversità e che siano garantiti processi di selezione, valutazione, retribuzione e formazione equi e trasparenti.
Opportunità di crescita ed inclusione (20%): verificare il grado di accesso neutrale dei generi ai percorsi di carriera e crescita interni e la presenza di azioni positive per favorire il raggiungimento della parità di genere nei ruoli chiave e nelle posizioni di leadership.
Equità remunerativa per genere (20%): verificare l'assenza di differenze retributive in base al genere e alla presenza di criteri oggettivi e trasparenti per la determinazione della retribuzione.
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro (20%): verificare la presenza di politiche a sostegno della genitorialità e della conciliazione tra vita professionale e vita privata e la presenza di una cultura organizzativa che valorizzi il work-life balance.
Per ciascuna area di valutazione sono stati identificati dei KPI specifici, indicatori attraverso i quali misurare il grado di maturità dell'organizzazione e verificare ogni due anni, attraverso il percorso di monitoraggio, gli stadi di avanzamento e il miglioramento ottenuto dall'azienda. La certificazione per la parità di genere avviene su base volontaria, su richiesta dell'impresa a un organismo di certificazione accreditato sulla base della prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 e dei relativi KPI. Per certificarsi, l'organizzazione deve raggiungere il punteggio minimo complessivo del 60%. La certificazione è valida tre anni con monitoraggio annuale. La certificazione in trattazione comporta numerosi vantaggi per le organizzazioni, sia di natura diretta che indiretta. Tra i vantaggi diretti, vi sono:

Esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura non superiore all'1% e nel limite massimo di 50.000 euro l'anno per ciascuna azienda, riparametrato e applicato su base mensile, usufruibile per ogni tipologia d'impresa.
Punteggio premiale (talvolta obbligatorio) alle proposte progettuali presentate ai fini della concessione di agevolazioni relative a bandi europei, nazionali, regionali e locali, usufruibile per ogni tipologia d'impresa.
Punteggio aggiuntivo in graduatoria, riconosciuto dalle Pubbliche Amministrazioni, per appalti e bandi di gara pubblici per l'acquisizione di servizi e forniture, usufruibile per ogni tipologia d'impresa.
Riduzione del 30% dell'importo della garanzia provvisoria per la partecipazione alle procedure pubbliche di affidamento di servizi e forniture, usufruibile per ogni tipologia d'impresa.
Peraltro devono altresì evidenziarsi i vantaggi indiretti, quali:

Benefici reputazionali, brand reputation: miglioramento dell'immagine e della credibilità dell'impresa, che si distingue per il suo impegno etico e sociale e per la sua attenzione alle esigenze dei clienti e degli stakeholder interni ed esterni.
Benefici di fidelizzazione del personale: il processo di certificazione consentirà alle aziende di comprendere nel profondo la propria realtà, definire e consolidare i punti di forza, nonché i punti deboli e lavorare per migliorare la cultura dell'inclusione e del rispetto, puntando all'uguaglianza, tutte azioni che consentono una maggiore fidelizzazione del personale.
Benefici organizzativi: la certificazione per la parità di genere prevede che l'organizzazione adotti canali di segnalazione sicuri e riservati, che garantiscano la protezione dell'identità e dei dati personali dei segnalanti e delle persone coinvolte, nonché la gestione delle segnalazioni in modo tempestivo, imparziale ed efficace. Questo sistema assolve appieno all'analogo obbligo previsto dal whistleblowing (decreto legislativo 24/2023).
Benefici di sistema: la certificazione per la parità di genere prevede l'identificazione di KPI sempre disponibili, aggiornati e utilizzabili per implementare un sistema di gestione propedeutico a: sviluppo modelli ISO quali: ISO 30415:2001 (diversità e inclusione), ISO 45001 (sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro - SSL), ISO 9001; rendicontazione di genere prevista dalla normativa italiana (codice pari opportunità e aggiornamenti); rendicontazione bilanci di sostenibilità; organizzazione di processi; definizione di procedure e istruzioni operative.
Benefici competitivi: incremento dell'innovazione e della creatività, grazie alla analisi del contesto (rischio-opportunità) e alla consultazione dei diversi stakeholder si ottengono punti di vista e competenze che arricchiscono il processo decisionale e la risoluzione dei problemi.
Benefici sociali: la certificazione per la parità di genere risponde ai criteri ESG (environment, social, governance) di sostenibilità, legati alla diversità e all'inclusione, che rappresentano l'obiettivo n. 5 dell'agenda 2030 fissato dall'ONU e sono il focus della missione n. 5 del PNRR italiano. Questa concorre nella redazione del Rapporto Biennale sulla situazione del personale maschile.
Se ne parlava da quasi un anno e finalmente, dopo il successo del bando Lombardia e la sperimentazione del bando Puglia, è stato pubblicato il bando nazionale per il prossimo triennio per adottare anche in Italia il sistema di certificazione della parità di genere uni/pdr 125:2022. Obiettivo del bando che definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi alle PMI per l’ottenimento della certificazione è quello di accompagnarle e incentivarle ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere e, in linea con quanto previsto dalla Strategia nazionale per la parità di genere, contribuire a raggiungere entro il 2026 l’incremento di 5 punti nella classifica dei paesi UE dell’Indice sull’uguaglianza di genere che attualmente vede l’Italia al 13esimo posto.
Grazie ai fondi dell’Unione Europea per il 2024 subito sul tavolo €4.000.000 così suddivisi: €1.840.000 al Nord, €800.000 per il Centro Italia e €1.360.000 per le aziende aventi sede nelle regioni del Sud o nelle isole.

L'Avviso finanzia due tipologie di servizi:

Servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione finalizzati a trasferire alle imprese beneficiarie competenze specialistiche e strategiche per l'ottenimento della certificazione della parità di genere, in particolare per l'analisi dei processi, per l'implementazione del sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici, e per la pre-verifica della conformità del sistema di gestione alle prescrizioni della prassi UNI/PdR 125:2022.
Servizi di certificazione della parità di genere, erogati da organismi di certificazione iscritti all'apposito elenco, finalizzati al rilascio della prima certificazione della parità di genere in conformità alla UNI/PdR 125:2022.
Ogni impresa potrà beneficiare di un contributo complessivo fino a €15.000 di cui €2.500 per servizi di assistenza tecnica e fino a €12.500 per servizi di certificazione.

Da rilevarsi come le domande di accesso al bando devono essere presentate a decorrere dalle ore 10:00 del 6 dicembre 2023 fino alle ore 16:00 del 28 marzo 2024, salvo chiusura anticipata per esaurimento dei fondi.