Prova liberatoria del datore e natura giuridica delle omissioni

Prova liberatoria del datore e natura giuridica delle omissioni

  • 7 Agosto 2023
  • Pubblicazioni
La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 21955/2023, si è pronunciata in materia di infortunio sul lavoro/malattia professionale, ribadendo che il dipendente che chiede di essere risarcito ha l'onere di dimostrare il fatto che costituisce l'inadempimento del datore di lavoro, nonché la correlazione tra questo e il danno subito. Al contrario, non è di pertinenza del lavoratore il provare la colpa della controparte. In particolare, per quanto riguarda la responsabilità datoriale, la Corte distingue il caso in cui l'omissione riguardi misure di sicurezza previste dalla legge da quello in cui le misure omesse non fossero nominate espressamente dalle norme civilistiche: nel primo caso, per il datore è sufficiente contestare i fatti provati dal lavoratore; altrimenti, la prova è connessa alla misura di diligenza che è ritenuta esigibile e si utilizza il criterio civilistico del "più probabile che non".