Nuove possibilità di assumere stranieri formati

Nuove possibilità di assumere stranieri formati

  • 13 Maggio 2023
  • Pubblicazioni
Una possibile strategia per i datori di lavoro nel reperire lavoratori potrebbe essere quella di assumere cittadini stranieri extra UE non residenti in Italia che la L. 50/2023, di conversione del DL 20/2023, ha reso più agevole prevendo ulteriori ipotesi in cui i datori di lavoro possono impiegare lavoratori stranieri non residenti in Italia, senza dover rispettare le quote previste dalla programmazione dei flussi migratori, rilevatasi del tutto insufficiente rispetto alle necessità. Se le quote sono letteralmente sparite in un giorno, l'esigenza per molti datori di lavoro di reperire personale è rimasta, riaccendendo il dibattito circa la possibilità di sopperire al deficit di lavoratori attraverso l'impiego di cittadini stranieri residenti in Paesi extra UE. In tale contesto, la necessità di personale potrebbe trovare risposte nel c.d. Decreto Cutro, DL 20/2023, conv. L. 50/2023 che, modificando il Testo unico sull'immigrazione (TUI - D.Lgs. 286/98), da un lato ha previsto un sistema sanzionatorio più stringente per prevenire la tratta dei migranti, dall'altro ha introdotto misure per favorire l'ingresso regolare in Italia di cittadini extra UE per motivi di lavoro. In particolare, la possibilità di assumere lavoratori fuori dalle quote, già prevista dagli artt. 27 e ss. del TUI in specifici casi come per il personale altamente specializzato, viene estesa ad altre ipotesi: 
per lavoro subordinato, anche a carattere stagionale, di stranieri cittadini di Paesi con i quali l'Italia ha sottoscritto intese o accordi in materia di rimpatrio (art. 21 c. 1-bis TUI); 
per lavoro subordinato di cittadini stranieri che terminano nel loro Paese di origine attività di formazione e istruzione, organizzate sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del Lavoro (art. 23 c. 2-bis TUI); 
per lavoro subordinato, seguendo le procedure di ingresso per casi particolari di cui all'art. 27 TUI, al termine di un periodo di formazione professionale e civico-linguistica tenuto da organismi formativi sulla base di specifico accordo con le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro presenti nel CNEL. 
Tra le richiamate ipotesi in cui viene concessa la possibilità di assumere stranieri fuori dalle quote, l'ultima tra quelle appena elencate, introdotta in sede di conversione del DL 20/2023, dovrebbe trovare una più semplice e immediata applicazione, essendo la formazione necessaria demandata a soggetti individuati dalle organizzazioni datoriali che, nell'attuale situazione di deficit di personale, si attende rendano tale percorso più rapido e di facile utilizzo da parte dei datori che hanno necessità di reperire personale. 
La possibilità di assumere lavoratori stranieri al termine di uno specifico percorso di formazione, tenuto da soggetti individuati dalle organizzazioni datoriali, viene concessa in via transitoria per gli anni 2023 e 2024. Nel richiamato periodo le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro presenti nel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e le loro articolazioni territoriali o di categoria potranno concordare con gli organismi formativi o con gli operatori dei servizi per il lavoro, accreditati a livello nazionale o regionale, ovvero con gli enti e le associazioni operanti nel settore dell'immigrazione iscritti al registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati, programmi di formazione professionale e civico-linguistica per la selezione e la formazione di lavoratori direttamente nei Paesi di origine. Il completamento del corso di formazione consente ai lavoratori di entrare in Italia con le procedure previste per gli ingressi per lavoro per casi particolari, ai sensi dell'articolo 27, entro tre mesi dalla conclusione del corso.