Caregiver esonerato dal lavoro notturno: disabilità non grave
- 11 Maggio 2023
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Non è tenuto a prestare attività in orario notturno il lavoratore che ha a carico una persona disabile. Per fruire di questa agevolazione non è necessaria che la disabilità sia grave. Così ha stabilito la Corte di cassazione (ordinanza 12649/2023) confermando le decisioni dei primi due gradi di giudizio. L'articolo 11, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 66/2003 (ma anche l'articolo 53, comma 3, del Dlgs 151/2001) afferma il non obbligo a effettuare lavoro notturno da parte del lavoratore o della lavoratrice che ha a carico una persona ritenuta disabile in base alla legge 104/1992. L'ordinanza osserva anche che, quando si è voluto subordinare un beneficio alla sussistenza di un handicap grave, la legge lo ha espressamente previsto e, al contrario, la stessa Cassazione, in un’ottica di tutela della persona disabile, ha in senso contrario stabilito che il trasferimento senza consenso del lavoratore è vietato anche se la disabilità del familiare di cui si prende cura non è grave, nonostante tale condizione di gravità sia prevista dalla norma. Inoltre in un caso è stata ritenuta sufficiente la condizione di invalidità al 100% non contestuale alla fruizione, da parte del lavoratore, dei benefici previsti dalla legge 104/1992. In questo quadro complessivo, la Cassazione ritiene che introdurre il requisito aggiuntivo della gravità dell'handicap per l'esonero dal lavoro notturno «si tradurrebbe in una indebita interpolazione ermeneutica del testo, tanto più ingiustificata in un ambito, quale quello del diritto dei disabili, insuscettibile di limitazioni di tutela al di fuori di una chiara presa di posizione del legislatore».