Dimissioni inefficaci oltre il periodo protetto
- 5 Aprile 2023
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La norma per cui l'efficacia delle dimissioni rese dalla lavoratrice nel periodo di maternità è sospesa fino a quando non interviene la convalida del servizio ispettivo del ministero del Lavoro continua a trovare applicazione (anche) dopo che il periodo protetto è venuto meno. La sussistenza della convalida va, infatti, rapportata al momento in cui la lavoratrice ha comunicato le dimissioni e rispetto a questa essenziale condizione, la cui mancanza impedisce al recesso di produrre effetto, il successivo venir meno del periodo protetto è un fattore privo di rilevanza. Questa la decisione contenuta nell'ordinanza 5598/2023 della Corte di cassazione. La Cassazione è stata chiamata a interpretare la norma e ha affermato, che la finalità della convalida risiede nell'esigenza di tutelare la genuinità e la spontaneità delle dimissioni nel momento stesso in cui la volontà di interrompere il rapporto è stata formulata. Il decorso temporale successivo non è pertinente rispetto a questa valutazione e la circostanza che il periodo protetto sia venuto, nel frattempo, a scadenza è un elemento neutro, come tale inidoneo «ad incidere, ora per allora, sulla modalità di formazione della volontà dismissiva espressa dal dipendente». La Suprema corte rimarca che l'esigenza della convalida delle dimissioni da parte dei servizi ispettivi è di evitare che il datore possa avere approfittato di una situazione psicologica di debolezza del dipendente o che quest'ultimo sia stato influenzato dalla necessità di tutela della prole rispetto alle esigenze di salvaguardia occupazionale. Per queste ragioni, la necessità che intervenga la convalida non si esaurisce con il decorso del fattore tempo e la verifica va, quindi, cristallizzata al momento in cui le dimissioni sono state comunicate. La conclusione è, dunque, che l'efficacia delle dimissioni resta sospesa fino alla convalida del servizio ispettivo ministeriale e non, invece, solo fino alla cessazione del periodo protetto di astensione per maternità fruito dalla lavoratrice.