Cassazione: parolacce e sanzioni conservative
- 23 Febbraio 2023
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La Cassazione, con Ordinanza n. 4831 del 16 febbraio 2023, ha stabilito che l'utilizzo di un linguaggio volgare da parte di un dipendente nei confronti dei superiori non è punibile con la sanzione più grave, ossia col licenziamento.
Seppur, nel caso di specie, il comportamento accertato è da ritenersi illecito, per i giudici della Suprema Corte si ravvisa una sproporzione tra la condotta e la conseguenza sanzionatoria; il lavoratore rischia al massimo una sanzione conservativa.
Dunque, il datore di lavoro è obbligato a corrispondere il risarcimento del danno e a reintegrare sul posto di lavoro l'impiegato illegittimamente licenziato.