Come valutare la nullità del patto di non concorrenza

Come valutare la nullità del patto di non concorrenza

  • 3 Dicembre 2022
  • Pubblicazioni
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 33424 del 11 novembre 2022, conferma che la nullità del patto di non concorrenza deve essere valutata su due piani: il primo riguardo la determinatezza del corrispettivo ed il secondo riguardante la sua congruità rispetto al sacrificio richiesto al lavoratore. La Corte di Cassazione, richiamando un suo precedente (cfr. ordinanza 5540 del 1° marzo 2021), ha osservato che al fine di valutare la validità del patto di non concorrenza, in riferimento al corrispettivo dovuto, si richiede che lo stesso:
innanzitutto, in quanto elemento distinto della retribuzione, possegga i requisiti previsti in generale per l'oggetto della prestazione dall'art. 1346 c.c., ovvero sia determinato o determinabile e, in secondo luogo,
non sia, ai sensi dell'art. 2125 c.c., meramente simbolico o manifestatamente iniquo o sproporzionato, in rapporto al sacrifico richiesto al lavoratore e alla riduzione delle sue capacità di guadagno.
Questo significa che la nullità del patto di non concorrenza opera su due piani diversi. Nello specifico, per indeterminatezza o indeterminabilità del corrispettivo, quale vizio del requisito prescritto dall'art. 1346 c.c. per qualsiasi contratto (vizio generale) e violazione dell'art. 2125 c.c., laddove il corrispettivo non sia congruo (ovvero simbolico o manifestamente iniquo o sproporzionato).