Vietato il lavoro oltre i limiti legali
- 28 Ottobre 2022
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Il datore di lavoro deve risarcire il dipendente che lavora senza riposi e per un orario giornaliero eccedente i limiti legali, anche nei casi in cui la prestazione avviene con il consenso del lavoratore e anche se tale attività è compensata con una maggiorazione retributiva. Il Tribunale di Milano (sentenza dell'8 agosto 2022) ricorda quali sono i principi che governano l'orario di lavoro e i riposi, ribadendo la natura indisponibile – per via dei pesanti riflessi che la disciplina dei riposi produce sulla salute dei dipendenti – dei limiti massimi di durata dell'attività lavorativa. In particolare, la sentenza ricorda che la mancata fruizione del riposo giornaliero e settimanale, in assenza di accordi collettivi che consentano di derogare alle norme di legge o del contratto nazionale, costituisce una fonte di danno patrimoniale che va riconosciuto mediante una semplice presunzione. Questa tutela, prosegue la sentenza, si applica anche ove sia stato pagato un compenso maggiorato per l'attività svolta in giorno festivo, e vale anche nei casi in cui la prestazione sia stata resa su richiesta del dipendente o con il suo consenso. La durata massima dell'orario e il diritto al riposo sono diritti indisponibili del lavoratore, tutelati tanto dalla Costituzione quanto dalla Direttiva comunitaria 2003/88/CE, e come tali non possono essere oggetto di rinuncia.