Criteri sussidiari per il socio di cooperativa
- 21 Ottobre 2022
- Pubblicazioni
La Cassazione fissa i parametri da utilizzare per qualificare correttamente il rapporto di lavoro del socio di cooperativa (ordinanza 29973 del 13 ottobre 2022), ricordando il principio, già noto, della prevalenza delle concrete modalità di svolgimento del rapporto rispetto al nomen juris attributo in linea generale dal regolamento associativo. La Corte precisa che, per qualificare correttamente tale rapporto, non ha «portata dirimente», pur essendo utile ai fini della valutazione complessiva, il nomen juris attribuito in linea generale e astratta dal regolamento che definisce l'organizzazione del lavoro tra i soci; analogo giudizio viene formulato rispetto alla peculiarità del rapporto mutualistico connesso al rapporto di lavoro, che non può assumere un valore decisivo ai fini della qualificazione del rapporto. Occorre utilizzare criteri distintivi sussidiari come la continuità e la durata del rapporto, le modalità di erogazione del compenso, la disciplina dell'orario di lavoro, la presenza o l'assunzione di una minima organizzazione imprenditoriale e del rischio d'impresa, l'effettivo potere di auto-organizzazione del lavoratore (che può risultare anche dalla sussistenza di altri rapporti). Il giudice, conclude la sentenza, può utilizzare questi criteri per qualificare il rapporto di lavoro del socio, valutandoli «nella loro vicendevole interazione».