Legittimo vietare l’esibizione di segni religiosi sul lavoro
- 21 Ottobre 2022
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In base alla normativa europea, il datore di lavoro può legittimamente vietare ai dipendenti di manifestare verbalmente, con l'abbigliamento o in qualunque altro modo, le proprie convinzioni filosofiche e religiose. Così la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza del 13 ottobre 2022 (causa C-344/20). Per la Cgue, dunque, l'articolo 2, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2000/78 deve interpretarsi nel senso che «una disposizione di un regolamento di lavoro di un'impresa che vieta ai dipendenti di manifestare verbalmente, con l'abbigliamento o in qualsiasi altro modo, le loro convinzioni religiose o filosofiche, di qualsiasi tipo, non costituisce, nei confronti dei dipendenti che intendono esercitare la loro libertà di religione e di coscienza indossando visibilmente un segno o un indumento con connotazione religiosa, una discriminazione diretta "basata sulla religione o sulle convinzioni personali", ai sensi di tale direttiva, a condizione che tale disposizione sia applicata in maniera generale e indiscriminata».