Licenziamento per mancata contabilizzazione immediata del denaro

Licenziamento per mancata contabilizzazione immediata del denaro

  • 10 Novembre 2025
  • Pubblicazioni
Con la sentenza n. 23318/2025, la Corte di Cassazione ribadisce la legittimità del licenziamento per giusta causa qualora la condotta del lavoratore leda irrimediabilmente il vincolo fiduciario, a prescindere da un'effettiva appropriazione di somme di denaro. Nel caso esaminato, una dipendente con mansioni di responsabilità ometteva la contabilizzazione giornaliera di incassi, in violazione delle procedure aziendali, e successivamente incaricava una sottoposta di effettuare versamenti occulti per sanare l'irregolarità. La Corte ha qualificato tale comportamento come una "grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro", idoneo a compromettere l'affidamento del datore di lavoro sulla futura correttezza della prestazione. Il fulcro della decisione non risiede nella prova di un illecito arricchimento, ma nella gravità oggettiva dell'inadempimento e nell'intento doloso di occultarlo.  La condotta, violando palesemente le regole aziendali e ostacolando la tracciabilità delle operazioni, è stata ritenuta di per sé sufficiente a integrare la nozione legale di giusta causa ai sensi dell'art. 2119 c.c., che non consente la prosecuzione, neanche provvisoria, del rapporto. La pronuncia ribadisce che, ai fini del licenziamento, la valutazione della proporzionalità deve considerare la portata oggettiva e soggettiva dei fatti addebitati e la loro idoneità a ledere l'elemento fiduciario; nel caso di specie la Corte ha ritenuto che l'azione della lavoratrice, per le sue modalità e per la posizione apicale ricoperta, minasse la base stessa della collaborazione, giustificando la massima sanzione espulsiva.