Il licenziamento disciplinare resta in piedi anche se il datore di lavoro chiede un ulteriore termine per completare l'istruttoria

Il licenziamento disciplinare resta in piedi anche se il datore di lavoro chiede un ulteriore termine per completare l'istruttoria

  • 30 Ottobre 2025
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Questa la decisione adottata dalla Corte di Cassazione con la Sentenza n. 28366 del 27 ottobre 2025 . Nel caso in esame, il Giudice di secondo grado aveva accertato che prima del perfezionamento del termine di 30 giorni dalla presentazione delle giustificazioni del lavoratore, alle quali la contrattazione collettiva applicabile riconosceva la fittio dell'intervenuta accettazione delle stesse, il datore di lavoro aveva manifestato la volontà di avvalersi di un ulteriore termine per concludere l'istruttoria . Ebbene, secondo i Giudici tale comunicazione di proroga esclude che possa essere creato nel dipendente un qualsivoglia affidamento sulla mancanza di connotazioni disciplinari del fatto contestato. Tale condotta del datore fa infatti presumere una condotta incompatibile con la presunzione di accoglimento delle giustificazioni addotte dal lavoratore. Esclusa, quindi, l'applicazione della tutela prevista dal comma 4 dell'articolo 18 Statuto dei lavoratori.