Il codice del certificato di malattia andrà inserito nell’uniemens

Il codice del certificato di malattia andrà inserito nell’uniemens

  • 14 Ottobre 2025
  • Pubblicazioni
Dal 1° gennaio 2026 cambieranno le modalità di redazione del flusso uniemens destinato all’Inps. La variazione riguarda l’esposizione dei dati inerenti agli eventi di malattia e al conguaglio delle relative indennità dei lavoratori. Per le aziende che applicano il cosiddetto calendario differito, le novità andranno a regime a partire dal mese di febbraio 2026, che conterrà le presenze di gennaio. Lo fa presente l’istituto di previdenza con il messaggio 3029/2025. Per meglio rendicontare l’operato del datore di lavoro, entrerà nel flusso telematico il calendario giornaliero e sorgerà l’obbligo di inserire, in un campo specifico, il Puc (protocollo unico certificato) o, in mancanza, la data di inizio della malattia se il certificato è cartaceo. Nel messaggio si precisa che le innovazioni riguardano tutti gli eventi di malattia, a prescindere dalla loro durata (pari, superiore o inferiore a sette giorni), al fine di permettere comunque all’istituto la verifica della durata dell’evento quando lo stesso non origina alcun accredito figurativo e anche se non è previsto indennizzo. A tal fine, giova ricordare che, in caso di malattia, la contribuzione figurativa riconosciuta a fini previdenziali opera se la temporanea inabilità al lavoro si è protratta per un periodo non inferiore a sette giorni. Inoltre, per completezza, è richiesto almeno un contributo versato prima dell’inizio dell’evento. Il nuovo calendario giornaliero ha lo scopo di raccogliere la descrizione dell’evento così come lo stesso si è manifestato. È previsto che la carenza (primi 3 giorni non pagati dall’Inps che restano a carico del datore di lavoro), nonché gli eventi inferiori a sette giorni, si identifichino con il codice “0”; lo stesso vale per il sabato e la domenica. Mentre, per i giorni dal lunedì al venerdì si indicano i codici 1 o 2 a seconda che la giornata sia rispettivamente “totalmente non retribuita” e “parzialmente retribuita” ; il significato di tali codici non risulta modificato. Tranne casi specifici residuali, il datore di lavoro, è obbligato ad anticipare ai dipendenti l’indennità economica di malattia che la legge pone a carico dell’Inps. Il recupero avviene nel flusso uniemens attraverso il consolidato meccanismo di riduzione dei contributi dovuti all’ente previdenziale (conguaglio), per cui sono previste altre novità. Dal prossimo anno, infatti, si dovrà utilizzare il nuovo codice “0058-Importo dell’indennità economica di malattia anticipata dal datore di lavoro (che prenderà il posto di “0052”) e il codice “E777-Differenze indennità malattia” (che sostituisce “E778”). Ai due nuovi codici andrà, comunque, agganciato il “MAL” nonché il codice PUC o la data di inizio dell’evento. Esce di scena definitivamente il codice “E775-Restituzione indennità malattia indebita”. Molto probabilmente l’Inps ha rilevato che, in caso di mancato riconoscimento di periodi di malattia (per esempio per certificati medici non compilati correttamente ovvero per assenza a visita di controllo), si provvedeva alla sola restituzione all’istituto dell’indennità economica, avvalendosi del codice E775, senza provvedere alla regolarizzazione. Nel futuro l’importo da versare emergerà esclusivamente dal nuovo flusso rettificativo. Sul punto appare utile rammentare che, se il pagamento avviene nei termini stabiliti nella relativa comunicazione, il datore di lavoro non deve pagare le sanzioni civili quando venga a sapere, dopo il conguaglio delle prestazione, che l’indennità è stata negata o ridotta (per esempio a causa di assenza visita di controllo). Per quanto concerne il settore dello spettacolo, in cui il calendario giornaliero è già presente quale eredità dell’ex Enpals, l’Inps si riserva di emanare ulteriori istruzioni. Le variazioni, introdotte con il messaggio 3029/2025, attengono esclusivamente alla redazione del flusso uniemens che viene eseguita dalle procedure di cui l’azienda o lo studio di consulenza del lavoro si avvalgono. Spetterà, dunque, alle aziende produttrici di software, adeguare gli algoritmi. Sarà interessante verificare come, in fase di acquisizione, verrà richiesto di inserire il codice Puc che potrebbe trovare posto nella rilevazione delle presenze. Molti applicativi, infatti, adottano già questa soluzione per inserire i codici fiscali dei familiari, nel caso di eventi indennizzati dall’Inps come i congedi parentali o quelli della legge 104/1992. Da ultimo, questa soluzione è stata adottata anche per indicare il codice fiscale della struttura che rilascia la certificazione attestante l’avvenuta donazione di sangue.

Fonte: SOLE24ORE