Tempo tuta: onere della prova e il ruolo della timbratura

Tempo tuta: onere della prova e il ruolo della timbratura

  • 30 Settembre 2025
  • Pubblicazioni
Con l'ordinanza n. 24394 del 2 settembre 2025, la Corte di Cassazione ha ribadito che in materia di retribuzione del tempo necessario per indossare e dismettere la divisa di lavoro, noto come "tempo tuta", tali operazioni rientrano nell'orario di lavoro se l'uso della divisa è imposto da superiori esigenze di igiene e sicurezza. Nel caso deciso, la pronuncia si sofferma sull'interpretazione dell'art. 27 del CCNL Sanità 2016-2018, il quale riconosce fino a 15 minuti per vestizione, svestizione e passaggio di consegne, a condizione che tale tempo risulti dalle timbrature effettuate. Da questa disposizione contrattuale deriva che il lavoratore che agisce in giudizio per ottenere un compenso aggiuntivo deve allegare e dimostrare in modo specifico che le operazioni di cambio divisa sono state svolte al di fuori dell'orario di lavoro registrato dalle timbrature. Non è sufficiente, pertanto, provare l'obbligo di indossare la divisa. È essenziale dimostrare che il datore di lavoro ha imposto, anche implicitamente, di effettuare la vestizione prima di timbrare il cartellino in entrata e la svestizione solo dopo aver timbrato in uscita. In assenza di tale prova, la richiesta di retribuzione aggiuntiva non può essere accolta, poiché si presume che il tempo per il cambio divisa sia già ricompreso nell'orario di lavoro regolarmente retribuito e certificato dal sistema di timbratura.