Se il datore di lavoro sospetta del dipendente, sì alle telecamere nascoste
- 5 Settembre 2025
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La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 28613 del 5 agosto 2025, è intervenuta su una questione avente ad oggetto l'utilizzabilità delle registrazioni video realizzate sul luogo di lavoro senza il consenso del dipendente, nell'ambito di sospetti di furto ai danni del datore di lavoro. La Suprema Corte ha affermato che, pur essendo vietata la videosorveglianza per il controllo a distanza dell'attività lavorativa, è invece consentita l'installazione di telecamere nascoste per verificare specifici comportamenti illeciti già sospettati, senza obbligo di informativa preventiva, e che tali registrazioni possono essere utilizzate come prova documentale sia nel processo penale sia in quello civile. Pertanto, la Corte chiarisce che il diritto alla riservatezza del dipendente cede di fronte alla necessità di tutelare il patrimonio aziendale, consentendo l'uso di telecamere nascoste per controlli difensivi nei confronti di specifici sospetti di illeciti, con utilizzabilità delle registrazioni come prova documentale nel processo.