In un contesto globale segnato da crisi geopolitiche, disuguaglianze crescenti e sfide digitali senza precedenti, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), presieduto da Renato Brunetta, ha approvato il disegno di legge 5/2025 per la valorizzazione della “fraternità umana” nei luoghi di lavoro. Il provvedimento, licenziato dall’assemblea il 24 luglio 2025, si propone di rilanciare un approccio al lavoro fondato su inclusione, coesione sociale e benessere organizzativo, richiamando i principi della Costituzione che, agli articoli 1 e 4, definiscono il lavoro come pilastro della Repubblica. Un progetto ispirato dal Cardinale Mauro Gambetti e da Padre Francesco Occhetta della Fondazione Fratelli Tutti del Vaticano, nell’ambito dei cammini giubilari, intende affermare che solo comunità lavorative capaci di generare fiducia, partecipazione e rispetto reciproco possono costituire il motore di una società più giusta. La logica individualista, spesso dominante nei modelli produttivi contemporanei, rischia di isolare il lavoratore e indebolire il tessuto sociale; la risposta è un ritorno al principio di fraternità, inteso come strumento per valorizzare la persona e costruire un futuro sostenibile. Il Ddl, trasmesso alla Camera dei deputati, introduce misure concrete, per stimolare pratiche di welfare aziendale evoluto e contrattazione inclusiva. Tra gli obiettivi principali:
promuovere iniziative che garantiscano pari opportunità, ambienti relazionali aperti e sostegno ai lavoratori più vulnerabili;
valorizzare l’esperienza dei dipendenti senior, trasformando il patrimonio di competenze in risorsa per i più giovani, anche in risposta alle sfide poste dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale;
incentivare percorsi di formazione continua e investimenti nel capitale umano, ponendo la persona al centro dello sviluppo tecnologico;
favorire processi di coesione interna e collaborazione, con la possibilità di istituire commissioni paritetiche aziendali per monitorare il miglioramento delle condizioni di lavoro;
introdurre strumenti di conciliazione vita-lavoro come banche ore solidali, adattabilità dei turni e percorsi di carriera più equi. La Commissione lavoro della Camera, presieduta dall’onorevole Walter Rizzetto, a partire da settembre avvierà la discussione che porterà all’approvazione della legge e potrà implementare il testo anche con strumenti incentivanti per aziende e lavoratori. Il Ddl affianca al mondo del lavoro il valore della fraternità proprio in quegli ambienti caratterizzati da conflitti tra le parti. Un ruolo chiave viene affidato alla contrattazione collettiva, che diventa l’architrave per tradurre in prassi quotidiana i principi della legge. Le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria potranno inoltre istituire commissioni nazionali per la raccolta e valutazione delle buone pratiche, utili a diffondere modelli replicabili e linee guida settoriali. Il Ddl non si limita quindi a una dichiarazione di intenti, ma punta a innescare un circolo virtuoso di innovazione sociale, legando competitività e benessere. L’idea di fondo è che la produttività del futuro non potrà prescindere dalla qualità delle relazioni umane all’interno delle imprese. Se la Costituzione aveva già tracciato, nel dopoguerra, un orizzonte di dignità e partecipazione per il lavoro, oggi tutti i protagonisti di questa straordinaria iniziativa invitano a un salto di qualità: fare della fraternità non solo un valore etico, ma anche un fattore strategico per la resilienza e lo sviluppo economico del Paese.
Fonte: SOLE24ORE