Il licenziamento via WhatsApp: forma e sostanza nell'era digitale

Il licenziamento via WhatsApp: forma e sostanza nell'era digitale

  • 3 Luglio 2025
  • Pubblicazioni
Il Tribunale di Napoli Nord, con la sentenza n. 1758-16/4/25, ha affrontato la legittimità del licenziamento comunicato tramite WhatsApp, respingendo il ricorso di due lavoratori. La pronuncia ha riconosciuto la validità del recesso, poiché la contestazione stessa dei dipendenti del licenziamento ha dimostrato la loro piena conoscenza della comunicazione. La questione centrale verteva sull'applicazione dell'art. 2 della Legge 604/1966, che impone la forma scritta ad substantiam per il licenziamento. Il Tribunale ha chiarito che tale requisito può essere soddisfatto anche attraverso strumenti elettronici, superando la tradizionale concezione cartacea. Affinché una comunicazione digitale sia considerata valida forma scritta, devono essere rispettati precisi criteri:
▪️Certezza della provenienza: il mittente deve essere inequivocabilmente identificabile.
▪️Tracciabilità della comunicazione: deve esserci prova dell'invio e della ricezione.
▪️Contenuto idoneo, completo e inequivocabile: il messaggio deve fornire tutte le informazioni necessarie. Nel caso specifico, l'invio del modello UNILAV via WhatsApp, contenente generalità delle parti, estremi del contratto, data e motivo del recesso, è stato ritenuto sufficiente.