Rateazione debiti Inps fino a 60 rate per le domande dal 12 gennaio 2025

Rateazione debiti Inps fino a 60 rate per le domande dal 12 gennaio 2025

  • 27 Giugno 2025
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La possibilità di chiedere la rateazione fino a 60 rate dei debiti contributivi, introdotta dall’articolo 23 della legge 203/2024 (Collegato lavoro), potrà essere chiesta anche a fronte di domande di rateazione presentate e accettate a partire dal 12 gennaio 2025, data di entrata in vigore della norma. L’anticipazione è stata fornita da Antonio Pone, direttore generale vicario dell’Inps, in occasione di un intervento alla web tv dei consulenti del lavoro il 26 giugno. La legge afferma che, a decorrere dal 1° gennaio 2025, Inps e Inail «possono consentire il pagamento rateale dei debiti per contributi, premi e accessori di legge a essi dovuti, non affidati per il recupero agli agenti della riscossione, fino al numero massimo di sessanta rate mensili, nei casi definiti con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze». Il Dm, secondo quanto affermato da Pone, è in dirittura d’arrivo e una volta pubblicato sarà seguito, entro 60 giorni, dall’adozione da parte del Cda dell’Inps di un nuovo regolamento per le dilazioni. Questo provvedimento stabilirà che le nuove regole e modalità si applicheranno in via ordinaria alle domande di rateazione presentate trascorsi 30 giorni dall’adozione del regolamento, ma sarà consentito anche chiedere la rimodulazione delle rate ai piani già accordati a seguito di domande presentate dal 12 gennaio. Altra possibilità consentita all’Inps sarà quella di concedere una seconda dilazione a fronte di un piano di rateazione in corso. Nelle prossime settimane vedrà inoltre la luce un decreto ministeriale che aggiornerà le regole attinenti al Durc, in quanto il Dm del 2015 è superato sotto diversi aspetti e in particolare per quanto concerne la gestione delle aziende in crisi. Il nuovo testo differirà in particolare all’articolo 5, che privilegerà il risanamento dell’azienda, ha sottolineato Pone. Non verrà modificato il termine di 15 giorni entro cui si deve regolarizzare la posizione, in quanto, con il nuovo sistema Vera, è possibile conoscere con un anticipo fino a 30 giorni la situazione dell’azienda, mentre saranno confermate tutte le situazioni già note in cui sussiste la regolarità contributiva (tra cui rateizzazioni, sospensioni in forza di disposizioni legislative, compensazione in fase amministrativa con crediti certi, liquidi ed esigibili). Per quanto riguarda il Durc online, invece, Inps ha proposto l’innalzamento della soglia di scostamento da 150 a 500 euro (comprensivi degli eventuali accessori di legge) tra le somme dovute e quelle versate. Tuttavia, in caso di irregolarità notificata all’azienda con invito a regolarizzare, l’esposizione debitoria dovrà essere versata interamente. Infine verranno recepite le novità contenute nell’articolo 1, commi 1175 e 1175-bis, della legge 296/2006 come rispettivamente modificat0 e introdotto dal Dl 19/2024 in tema di godimento dei benefici contributivi. L’esistenza di violazioni ostative sarà verificata tramite interrogazione del Portale nazionale del sommerso. Le posizioni non regolarizzate saranno oggetto di recupero che però sarà limitato alle singole posizioni dei lavoratori a cui si riferiscono le omissioni e le evasioni accertate, mentre per le violazioni non regolarizzabili il recupero non potrà essere superiore al doppio dell’importo della sanzione.

Fonte: SOLE24ORE