Anticipazione mensile del TFR senza causale: bocciato l'accordo aziendale

Anticipazione mensile del TFR senza causale: bocciato l'accordo aziendale

  • 28 Maggio 2025
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Il Massimo Consesso, con la Sentenza n. 13525 del 20 maggio 2025, si è pronunciato in merito a una prassi adottata da un datore di lavoro che, in base ad accordi individuali, corrispondeva mensilmente in busta paga una quota del TFR ai propri dipendenti, senza specificare alcuna causale. Tale modalità era stata ritenuta legittima dalla Corte distrettuale, sulla base dell'autonomia contrattuale e del principio di miglior favore. Tuttavia, la Suprema Corte è di altro avviso. La Corte ha infatti affermato che è illegittima, anche se pattuita contrattualmente, la corresponsione mensile e sistematica del trattamento di fine rapporto in assenza di specifica causale. Tale prassi, infatti, snatura la funzione dell'anticipazione prevista dall'art. 2120 c.c., che resta misura eccezionale e una tantum, e comporta l'assoggettamento delle somme erogate a contribuzione previdenziale, in quanto qualificabili come retribuzione imponibile.