Dal welfare aziendale un aiuto per pagare acqua gas e luce

Dal welfare aziendale un aiuto per pagare acqua gas e luce

  • 6 Settembre 2022
  • Pubblicazioni
Il decreto Aiuti bis ha innalzato a 600 euro per il 2022 il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni o servizi esenti da imposte e contributi, e ha incluso fra gli aiuti che le aziende possono riconoscere ai dipendenti anche le somme erogate o i rimborsi delle spese sostenute per pagare le utenze domestiche di acqua, energia elettrica e gas. La limitazione della misura al solo 2022 impone, tuttavia, di fare attenzione al momento in cui i beni, i servizi e le somme potranno considerarsi percepiti dai dipendenti. Il principio di cassa “allargato” sancito dal primo comma dell’articolo 51 del Tuir prevede, infatti, che le somme e i valori in genere - in questo caso beni ceduti e servizi prestati – si considerano percepiti nel periodo d’imposta se corrisposti dai datori di lavoro fino al 12 gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono, come a suo tempo precisato dalla circolare dell’agenzia delle Entrate 5/E del 2018. Quindi, rileveranno nel periodo d’imposta 2022 e potranno beneficiare del limite innalzato a 600 euro, tutti i beni che saranno consegnati, le somme e i servizi erogati ai dipendenti entro il 12 gennaio 2023. La misura prevista dall’articolo 12 del Dl 115/2022 sembrerebbe porsi su un piano separato e parallelo – l’uso del condizionale è d’obbligo, perchè nulla viene chiarito in merito dalla norma – rispetto a quanto disposto dall’articolo 2 del Dl 21/2022, che ha previsto la non imponibilità per il lavoratore, nel limite di 200 euro e per il solo 2022, dei buoni benzina o di titoli analoghi ricevuti dal datore di lavoro. In sostanza, per il 2022, i datori di lavoro potrebbero erogare fino a 800 euro di fringe benefit non imponibili, di cui almeno 200 euro dovranno consistere in buoni benzina o titoli analoghi. Per ottenere un aiuto attraverso il welfare aziendale il dipendente non deve presentare una domanda. Il bonus può essere erogato infatti in modo unilaterale dall’azienda. A fronte della disponibilità del datore di lavoro a riconoscere somme o rimborsi per far fronte al caro energia, il lavoratore sarà tenuto comunque e presentare i giustificativi delle spese sostenute.