Somministrazione a termine: l’impugnazione stragiudiziale dell’ultimo contratto non preclude l’accertamento dell’abusiva reiterazione

Somministrazione a termine: l’impugnazione stragiudiziale dell’ultimo contratto non preclude l’accertamento dell’abusiva reiterazione

  • 5 Maggio 2025
  • Pubblicazioni
La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con sentenza 28 febbraio 2025, n. 5332, ha ritenuto che, in tema di successione di contratti di lavoro in somministrazione a termine, ove l’impugnazione stragiudiziale venga rivolta solo nei confronti dell’ultimo contratto della serie, il giudicato sull’intervenuta decadenza dall’impugnativa dei contratti precedenti non preclude l’accertamento dell’abusiva reiterazione, atteso che la vicenda contrattuale, pur insuscettibile di poter costituire fonte di azione diretta nei confronti dell’utilizzatore per l’intervenuta decadenza, può rilevare come antecedente storico che entra a far parte di una sequenza di rapporti, valutabile, in via incidentale, dal giudice, al fine di verificare se la reiterazione delle missioni del lavoratore presso la stessa impresa utilizzatrice abbia oltrepassato il limite di una durata che possa ragionevolmente considerarsi temporanea, sì da realizzare un’elusione degli obiettivi della Direttiva 2008/104, come interpretata dalla Corte di Giustizia con sentenze del 14 ottobre 2020 in causa C-681/18 e del 17 marzo 2022 in causa C-232/20.