Stress da lavoro: datore deve prevenire i danni anche senza mobbing

Stress da lavoro: datore deve prevenire i danni anche senza mobbing

  • 30 Aprile 2025
  • Pubblicazioni
Con ordinanza n. 10730 del 23.04.2025 la Corte di Cassazione ha ribadito il principio secondo cui il datore di lavoro è tenuto ad evitare situazioni stressogene che possano causare danni alla salute psicofisica del lavoratore, anche in assenza di uno specifico intento persecutorio. La pronuncia riconosce la responsabilità datoriale ex art. 2087 c.c. anche quando il datore di lavoro consenta, pure solo colposamente, il mantenersi di un ambiente di lavoro stressogeno fonte di danno alla salute dei dipendenti. Nel caso specifico, la Suprema Corte ha censurato la decisione della Corte d'Appello che aveva rigettato la domanda risarcitoria di una lavoratrice per il solo fatto di non aver riscontrato gli estremi del mobbing, senza verificare se il sovraccarico di lavoro lamentato e la mancata formazione potessero comunque integrare una violazione dell'obbligo di tutela dell'integrità psicofisica del lavoratore. Secondo i Giudici, il datore di lavoro deve evitare situazioni che per caratteristiche, gravità, frustrazione personale o professionale possano presuntivamente condurre ad un danno, anche in caso di mancata prova di un preciso intento persecutorio.  La sentenza conferma quindi che anche il sovraccarico di lavoro, se non adeguatamente gestito e supportato da idonea formazione, può integrare una violazione dell'art. 2087 c.c. e fondare il diritto al risarcimento del danno, a prescindere dalla sussistenza di un disegno vessatorio unitario.