Auto aziendali, al vaglio la proroga sul fringe benefit

Auto aziendali, al vaglio la proroga sul fringe benefit

  • 17 Marzo 2025
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Una possibile proroga, al secondo semestre del 2025, per le nuove regole su fringe benefit e auto aziendale, incentivi ma soltanto per i veicoli commerciali leggeri, il ritorno del leasing sociale gestito da Aci - l’anno scorso l’ipotesi non si è mai trasformata in strumento concreto. Sono alcune delle ipotesi a cui si sta lavorando in queste ore in vista del nuovo incontro al tavolo Automotive organizzato al Mimit il 14 marzo. Messi in sicurezza gli impegni di Stellantis per gli stabilimenti italiani già nell’incontro del 17 dicembre, ora è necessario aggiungere misure a sostegno di un settore che perde colpi sia sul fronte del mercato - il primo bimestre dell’anno si è chiuso con immatricolazioni in calo del 6,1% - che sul quello della produzione industriale - meno 22,7% per il settore. Il 2024 è stato un anno nero ma serve tamponare affinché il 2025 non sia ancora peggiore. E così al tavolo coordinato dal ministro Adolfo Urso dovrebbero arrivare alcune misure a sostegno della domanda, da affiancare alle risorse per i contratti di innovazione già annunciati a dicembre scorso. Il punto di partenza è il taglio, pesante, deciso per il Fondo Automotive che si è ridotto dagli 8 miliardi iniziali al miliardo residuo nei prossimi anni. Quest’anno le risorse disponibili dovrebbero attestarsi tra i 200 e i 250milioni senza però nessuna di quelle misure straordinarie chieste dalle imprese dell’indotto (Anfia) per calmierare i costi energetici e sostenere ricerca e sviluppo. Quanto agli incentivi, il ministro manterrà probabilmente il punto sullo stop agli Ecobonus, che l’anno scorso hanno mosso poco il mercato e non hanno contribuito ad aumentare la produzione negli stabilimenti Stellantis, produzione calata nel complesso di oltre il 36%, del 45,7% per le autovetture. Parte degli operatori, a cominciare dall’Unrae (produttori esteri) ritiene necessario un sostegno per l’acquisto di modelli a zero o bassissime emissioni, per portare il market share - al 4,2% per i bev e al 3,3% per i plug-in - almeno ai livelli della media europea, che si attesta al 15,4% per i full electric e al 7,3 per i plug-in. Rimarrebbero in piedi, invece, soltanto gli incentivi per il rinnovo della flotta dei commerciali e la formula del leasing sociale, promossa anche dal documento a sostegno del settore Auto presentato dalla Commissione europea. Sul fronte noleggio e flotte aziendali, a dirla tutta, la richiesta del settore di portare la fiscalità sui livelli europei si è in realtà tradotta in una stretta sulle auto aziendali che, a detta di Aniasa, comporterebbe «un aumento annuo del valore imponibile del benefit auto in media di 1.600 euro (+67%)». L’intervento atteso potrebbe escludere dal computo le auto immatricolare fino a giugno 2025 ma l’effetto generale sulle immatricolazioni potrebbe comunque essere negativo ed è stato quantificato tra le 50 e le 60mila unità all’anno.

Fonte: SOLE24ORE