Licenziamento della lavoratrice in gravidanza per giusta causa

Licenziamento della lavoratrice in gravidanza per giusta causa

  • 24 Gennaio 2025
  • Pubblicazioni
La Cassazione con la sentena n. 30082 del 21 novembre 2024 conferma la legittimità del licenziamento per giusta causa di una lavoratrice in stato di gravidanza, in deroga al divieto previsto dall’art. 54 del D.Lgs. 151/2001. Secondo la Corte, il licenziamento è giustificato qualora venga accertata una condotta di "colpa grave" della lavoratrice, caratterizzata da:

▪️Ruolo attivo e reiterato in attività di concorrenza sleale, non episodiche;
▪️Violazioni di norme inderogabili di ordine pubblico nelle procedure lavorative;
▪️Danno patrimoniale rilevante per l’azienda.  

Il caso: la lavoratrice, impiegata in un ufficio postale, è stata accusata di collaborare irregolarmente con operatori concorrenti, favorendo l’emissione di SIM intestate a terzi senza rispettare le procedure previste. La sua condotta ha comportato gravi violazioni, come false attestazioni e la violazione della pubblica sicurezza, oltre a favorire imprese concorrenti.  La Cassazione ha ribadito che lo stato di gravidanza non esclude automaticamente la gravità delle condotte sanzionabili. Tuttavia, è necessario verificare se eventuali condizioni psico-fisiche legate alla gestazione abbiano inciso sul comportamento della lavoratrice. Nel caso in esame, tali elementi sono stati esclusi.  Una sentenza significativa che approfondisce il delicato equilibrio tra tutele della maternità e rispetto delle regole contrattuali e deontologiche.