Lavoro di domenica e diritto a benefici

Lavoro di domenica e diritto a benefici

  • 18 Dicembre 2024
  • Pubblicazioni
Con la sentenza n. 31712 del 10 dicembre 2024, la Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha ribadito un importante principio: chi lavora di domenica, a causa del sacrificio imposto su interessi umani, familiari e sociali, ha diritto a un quid pluris che compensi la maggiore penosità di tale attività. Questo "qualcosa in più" può consistere in benefici economici (come maggiorazioni retributive) o non economici, qualora non previsti dal contratto collettivo applicabile. La vicenda ha riguardato i lavoratori di una ditta appaltatrice che prestavano servizio di pulizia in un aeroporto. Essi, inquadrati come pulitori turnisti al II e III livello del CCNL Multiservizi, avevano richiesto il riconoscimento di una maggiorazione salariale del 30% per il lavoro svolto di domenica. Secondo i giudici di merito, il CCNL applicato garantiva solo il riposo compensativo, ma non prevedeva un'indennità specifica che tenesse conto dei disagi legati al lavoro domenicale, giorno tradizionalmente dedicato alla sfera personale e familiare. La Corte di Cassazione ha confermato quanto stabilito dalla Corte d’Appello, sancendo che: Il lavoro domenicale comporta una peculiare forma di sacrificio, incidendo negativamente sugli interessi familiari, spirituali e sociali del lavoratore. La contrattazione collettiva non può escludere il riconoscimento di un quid pluris per il lavoro domenicale, salvo disposizioni specificamente contrarie. 
Il lavoratore ha diritto a una compensazione, anche non economica, ove il contratto collettivo non preveda alcuna forma di ristoro adeguato. Nel caso specifico, i lavoratori hanno ottenuto una maggiorazione salariale del 30% come forma di compensazione, poiché il solo riposo compensativo è stato ritenuto insufficiente a bilanciare il disagio derivante dal lavoro svolto in una giornata festiva.  Questa decisione sottolinea il principio secondo cui il lavoro domenicale deve essere trattato come un’attività gravosa, degna di una compensazione adeguata. Le aziende, soprattutto nei settori caratterizzati da turnazioni, dovranno prestare particolare attenzione a garantire trattamenti che rispettino tale orientamento, evitando disparità di trattamento tra lavoratori turnisti e non turnisti.