Unilaterale modifica dell’orario di lavoro lavoratore disabile

Unilaterale modifica dell’orario di lavoro lavoratore disabile

  • 3 Dicembre 2024
  • Pubblicazioni
La Suprema Corte (Cass. Sez. Lav., 7 novembre 2024, n. 28657) si è recentemente pronunciata su un caso che tocca il delicato equilibrio tra le esigenze organizzative del datore di lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori disabili, ribadendo che la modifica unilaterale dell’orario di lavoro concordato costituisce un inadempimento contrattuale che può giustificare il risarcimento dei danni. 
Un lavoratore disabile, assunto con contratto part-time a tempo determinato, lamentava:
Adibizione a mansioni incompatibili con il proprio stato di salute;
Modifica unilaterale dell’orario di lavoro, in violazione delle condizioni pattuite.
La Corte d’appello di L’Aquila aveva respinto le sue istanze, sostenendo che il lavoratore non avesse fornito prove sufficienti né dei pregiudizi subiti né dell’illegittimità delle modifiche. La Corte ha accolto il ricorso sul tema della modifica dell’orario di lavoro, evidenziando che:
La collocazione temporale pattuita per un lavoratore disabile non è un aspetto secondario, ma è strettamente legata alla tutela della sua salute e alla compatibilità con le sue necessità personali. La modifica unilaterale dell’orario di lavoro da parte del datore costituisce inadempimento contrattuale e giustifica un risarcimento dei danni. Non è necessario provare nel dettaglio l’entità del danno economico subito: è sufficiente dimostrare la condizione di disabilità e l’impatto che la modifica dell’orario ha avuto sulla vita personale e sulla possibilità di gestire il proprio tempo libero. Questa sentenza sottolinea l’importanza di rispettare le tutele previste per i lavoratori disabili, evidenziando che qualsiasi variazione delle condizioni contrattuali deve tener conto della loro condizione specifica. Per i datori di lavoro, il rispetto di questi principi non è solo un obbligo legale ma anche una garanzia di correttezza e inclusività.