Transazione e richiesta di risarcimento danni

Transazione e richiesta di risarcimento danni

  • 29 Novembre 2024
  • Pubblicazioni
Un lavoratore e un datore di lavoro sottoscrivono un accordo al termine del rapporto lavorativo. Nel patto, il lavoratore accetta la rateizzazione del TFR a fronte della rinuncia della Società a qualsiasi ulteriore pretesa. Successivamente, il datore di lavoro agisce contro il lavoratore, chiedendo oltre 100.000 euro per presunti danni scoperti dopo la firma dell’accordo. Con la sentenza n. 624/2024, la Corte ha rigettato le richieste della Società, confermando il giudizio di primo grado e accogliendo la tesi del lavoratore da me assistito. Punti chiave della decisione Valore dell’accordo transattivo. La Corte ha stabilito che l’accordo conteneva un chiaro accordo transattivo tra le parti:
• Il lavoratore concedeva la rateizzazione del TFR.
• Il datore di lavoro rinunciava a ulteriori pretese, come esplicitamente indicato nella clausola in cui le parti dichiaravano di aver regolato ogni pendenza e di non avere più nulla a pretendere.
Rilevanza temporale dei fatti. I giudici hanno precisato che l’accordo poteva salvaguardare solo eventuali pretese risarcitorie per fatti venuti ad esistenza dopo la firma. Eventuali danni legati a fatti preesistenti, anche se scoperti successivamente, non potevano essere oggetto di azione se già compresi nell’ambito della transazione. In ogni caso, anche se si volesse considerare il momento della conoscenza dei fatti anche se accaduti prima, nel caso deciso la Società ne era, almeno in parte, a conoscenza prima della firma. Principio sui danni futuri. La Corte ha ribadito un principio consolidato:
"Il danneggiato, anche dopo aver transatto la lite, può domandare il risarcimento dei danni sopravvenuti non ragionevolmente prevedibili al momento della transazione."
Tuttavia, la previsione di estinzione del diritto risarcitorio non può estendersi ai danni futuri non prevedibili.  Attenzione agli accordi al termine del rapporto lavorativo! Questa pronuncia sottolinea l’importanza di un’attenta redazione degli accordi transattivi. Ogni clausola deve essere chiara e bilanciata, evitando ambiguità che possano generare future controversie.