Licenziamento disciplinare: il principio di tempestività
- 28 Novembre 2024
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Con l'ordinanza n. 30314 del 25 novembre 2024, la Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – ribadisce un principio fondamentale in tema di licenziamento disciplinare: la tempestività della contestazione deve essere valutata in modo relativo e non assoluto. Comunicazione del licenziamento valida nonostante il rifiuto del lavoratore: Nel caso in esame, un tecnico RAI ha rifiutato di ricevere il licenziamento sul luogo di lavoro, ma la comunicazione è stata considerata perfezionata in presenza di testimoni. Tempestività della contestazione disciplinare: La contestazione avvenuta due mesi dopo i fatti non è stata ritenuta tardiva, poiché giustificata dalla Complessità della struttura organizzativa nazionale dell’azienda. Necessità di un’analisi approfondita delle condotte da parte di un’articolazione interna. Natura continuativa delle condotte di insubordinazione, che richiedeva un'accurata ricostruzione. Tutela del diritto di difesa del lavoratore: La Corte ha escluso la violazione del diritto di difesa del dipendente, in mancanza di elementi concreti a supporto. In tema di licenziamento disciplinare, la tempestività della contestazione deve essere intesa in senso relativo: occorre valutare le circostanze concrete, come il tempo necessario per accertare i fatti e la complessità dell’organizzazione aziendale.