Bonus Natale erogabile anche a nuclei ad alto reddito

Bonus Natale erogabile anche a nuclei ad alto reddito

  • 25 Novembre 2024
  • Pubblicazioni
l bonus Natale da 100 euro verrà erogato a un numero maggiore di lavoratori dipendenti per effetto della modifica apportata dall’articolo 2 del Dl 167/2024 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 14 novembre. L’elemento che determina un notevole ampliamento dei soggetti interessati riguarda l’eliminazione del coniuge tra i soggetti fiscalmente a carico. In base alla disposizione originaria le condizioni per riceverlo erano quattro: reddito non superiore a 28mila euro; coniuge e almeno un figlio a carico; capienza di imposta. Ora il coniuge non serve più, mentre restano ferme le altre tre condizioni. Viene, inoltre, sancita una sorta di incumulabilità dell’indennità all’interno dello stesso nucleo familiare, a prescindere dalla sua composizione. Si prevede, infatti, che il bonus non spetti al lavoratore dipendente coniugato o convivente, il cui coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, ovvero il convivente, sia beneficiario della stessa indennità. Una misura obbligata in quanto, non includendo più il coniuge fiscalmente a carico e quindi privo di redditi propri, sarà molto facile imbattersi in nuclei familiari in cui entrambi i soggetti possano autonomamente essere titolari di un rapporto di lavoro dipendente, rispettare i requisiti previsti e avere diritto al bonus. L’allargamento del novero dei soggetti beneficiari va certamente salutato positivamente. Tuttavia, dal punto di vista tecnico non è possibile esimersi dal rilevare che la modalità lascia perplessi. Tralasciando i vari aspetti di cui si è già detto  l’assetto della disposizione in due tempi sorprende gli addetti ai lavori. Dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 113/24 ad opera della legge 143/24 (9 ottobre 2024) le case di produzione di software si sono messe all’opera per proporre una soluzione, con particolare riferimento alla domanda/certificazione da sottoporre ai lavoratori. Molti datori di lavoro e professionisti potrebbero già averla inviata ai dipendenti. A ben vedere quel documento trasmesso risulta difforme rispetto all’attuale testo legislativo emendato. Forse un incidente di percorso, ma quando vi sono milioni di soggetti coinvolti esigenze organizzative impongono che ciò non accada. Considerazione ancor più avvalorata dal fatto che l’operato del sostituto di imposta si colloca nell’alveo degli adempimenti ai lui demandati dalla norma, che aumentano costantemente e la cui gestione comporta maggiori oneri e responsabilità. Tra le variazioni introdotte si segnala l’eliminazione dell’obbligo, da parte dei lavoratori, di indicare nella domanda/dichiarazione il codice fiscale del figlio a carico. Si spera che in sede di redazione della Cu (se sarà prevista una casella) questo dato non riemerga come necessario, altrimenti la semplificazione (così definita nella relazione illustrativa del provvedimento legislativo) ora prevista si tramuterà in un aggravio di lavoro per le aziende, che dovranno acquisire l’informazione. In conclusione, una notazione riguardante il limite reddituale di 28mila euro. Includendo il coniuge a carico, il reddito del lavoratore costituiva, in sostanza, il reddito del nucleo familiare sommato a quello eventualmente ricevuto dal coniuge e, in esempio, da un figlio di età inferiore a 24 anni (massimo 6.840,51). Ora, dopo l’uscita di scena del coniuge, il reddito resta comunque quello del lavoratore avente diritto. Egli potrà percepire il bonus anche se sposato con una persona che dichiara un reddito molto elevato. Di fatto, i 100 euro entreranno anche in un nucleo familiare con elevate capacità reddituali.

Fonte: SOLE24ORE