Bonus lavoro in attesa dei decreti attuativi
- 28 Agosto 2024
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Il decreto Coesione (Dl 60/24, convertito con modificazioni dalla legge 95/24) contiene, tra l’altro, un pacchetto di misure in materie di lavoro (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). Si tratta di una serie di incentivi volti a promuovere l’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al digitale nonché a sostenere l’occupazione di giovani e donne, soprattutto nel Mezzogiorno. Gli interventi, annunciati peraltro con largo anticipo, prevedono decorrenze particolari, differenti e non usuali (1° luglio o 1° settembre 2024). Vale la pena, tuttavia, di sottolineare che le misure sono soggette ad alcuni vincoli. In primo luogo, va evidenziato che per la piena operatività degli incentivi è necessario attendere l’emanazione di decreti ministeriali attuativi con cui verranno definiti i criteri di qualificazione delle imprese destinatarie e le modalità di accesso alle facilitazioni. Inoltre, va anche sottolineato che per l’efficacia di talune agevolazioni è, altresì, necessaria l’autorizzazione della Commissione europea. Ne consegue che gli incentivi non risultano immediatamente fruibili. Vale poi la pena di sottolineare come tutti gli interventi siano finanziati con specifici stanziamenti che, rappresentando singoli tetti di spesa, saranno oggetto di costante monitoraggio da parte dell’Inps. È presumibile ritenere che l’istituto di previdenza chiederà alle aziende di presentare una specifica domanda corredata da alcune indicazioni che consentano di stimare l’impatto economico della facilitazione, ai fini del rispetto del limite di spesa. Al momento non è possibile valutare la congruità dei finanziamenti. Tuttavia, il contingentamento delle risorse è sempre un aspetto da considerare molto attentamente atteso che, laddove dal monitoraggio dovesse emergere, anche in via prospettica, il raggiungimento del tetto di spesa, l’Inps non potrà accogliere ulteriori richieste di accesso ai benefici. Per quanto riguarda il bonus donne va osservato come lo stesso appaia in linea con il mercato interno, nel rispetto del regolamento (Ue) 651/2014 e non necessiti di autorizzazione comunitaria. Resta comunque da considerare che ai fini dell’ammissione al beneficio le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero di quelli mediamente occupati nei 12 mesi precedenti. Scendendo nel merito dei provvedimenti, rivestono un carattere di particolarità gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Sono previste, infatti, due facilitazioni che premiano sia l’ambito datoriale (assunzioni di giovani che non hanno compiuto il 35° anno di età), sia l’autoimprenditorialità. I soggetti disoccupati che non hanno compiuto i 35 anni di età e che avviano sul territorio nazionale, dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, un’attività imprenditoriale nei citati settori, le cui caratteristiche saranno definite da uno dei decreti ministeriali attuativi, potranno, infatti, accedere a un contributo individuale pari a 500 euro mensili esenti per un massimo di tre anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2028.
Fonte: SOLE24ORE