Appalto non genuino: conseguenze sul licenziamento
- 28 Agosto 2024
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Una lavoratrice assunta come impiegata amministrativa per l’attività di organizzazione delle spedizioni ai clienti e della relativa documentazione amministrativa continuando per il rapporto di lavoro con le varie società cui viene appaltato il servizio, l’ultima delle quali la licenzia per motivi economici. La lavoratrice impugna il licenziamento, contestano anche la legittimità del contratto di appalto. Il Tribunale di Milano con sentenza numero 2703 del 20 luglio 2024, esaminando le modalità di gestione dell'appalto, ha dichiarato il contratto non genuino perché la committente, nonostante la formale esternalizzazione, ha sempre continuato ad organizzare le modalità di svolgimento del servizio fornendo anche il software di gestione, impartendo le direttive quotidiane alla lavoratrice tramite suoi responsabili che organizzavano le modalità operative del servizio ed esercitavano il potere disciplinare attraverso rimproveri e rilievi. L'impresa appaltatrice di fatto non sopportava alcun rischio d'impresa, limitandosi semplicemente alla gestione amministrativa del personale (assunzioni e buste paga) e non allo svolgimento di un servizio, non avendo neppure un responsabile in loco. Dichiarata la non genuinità del contratto di appalto, la lavoratrice è stata reintegrata nel posto di lavoro direttamente alle dipendenze della società committente e non più della falsa impresa appaltatrice, essendo il licenziamento intimato in un simile contesto, illegittimo per insussistenza dei motivi.