Va avvisato il dipendente che sta sforando il comporto
- 9 Agosto 2024
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Anche se il contratto collettivo applicato non lo prevede, il datore di lavoro deve avvisare il dipendente che sta superando il periodo di comporto, qualora le buste paga contengano un errato conteggio delle assenze. La Corte di cassazione, con la sentenza 22455/2024, ha confermato la decisione della Corte d’appello. I giudici di secondo grado hanno ritenuto illegittimo il licenziamento a carico di un dipendente che ha superato il periodo di comporto e lo ha annullato, ordinando all’azienda di reintegrare il lavoratore e fissando il risarcimento del danno in dodici mensilità dell’ultima retribuzione globale. L’assenza del lavoratore per 371 giorni di malattia è fuori discussione e accertata già nel giudizio di merito. Quindi il ricorso dell’azienda su questo punto, secondo i giudici di legittimità, non coglie nel segno, in quanto la Corte d’appello ha valorizzato il fatto che, in base ai prospetti presenza allegati alle buste paga consegnate al lavoratore, quest’ultimo è stato «ragionevolmente indotto a ritenere di avere accumulato un numero di giorni di assenza per malattia di gran lunga inferiore al reale». Non è decisivo nemmeno il fatto che il dipendente avrebbe potuto verificare, in autonomia, il numero di assenze effettive accedendo al sito internet dell’Inps. I giudici di merito e quelli di legittimità, poi, non rilevano alcuna contraddizione tra la possibilità di verifica da parte del dipendente e il fatto che il datore di lavoro, con il suo comportamento, ha violato gli obblighi di correttezza e buona fede. In sostanza, la Corte d’appello ha condiviso l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale, se la contrattazione collettiva non contiene un’espressa previsione in tal senso, «il datore di lavoro non ha alcun obbligo di preavvertire il lavoratore dell’imminente superamento del periodo di comporto». Ma la comunicazione dell’azienda era dovuta nel caso specifico in quando avrebbe dovuto correggere le informazioni errate contenute nei prospetti presenze, in base ai quali risultavano 241 giorni di assenza invece di 371.
Fonte: SOLE24ORE